Traduzione: di vermi e dragoni

  • Come vorreste chiamare questa creatura? 7

    1. Manteniamo l'originale alpino: “Tatzelwurm” (3) 43%
    2. Fedeli a Drakensang: “Linnorm” (1) 14%
    3. I cugini d'oltralpe non sbagliano mai: “Arassas” (0) 0%
    4. Un derivato dell'originale: Vermartiglio? Wyrmartiglio? (2) 29%
    5. Dovrete passare sul mio cadavere per cambiare nome al mio “Dragone Volante”! (1) 14%

    Nuova settimana, nuova spinosa questione!

    Tra i mostri classici della prima edizione di Uno Sguardo nel Buio c'erano 6 creature: l'orco, il goblin, l'ogre, il troll, il coboldo ed il temibile Dragone Volante! L'ultimo di questi era la creatura più minacciosa della prima edizione del regolamento (almeno fino alla pubblicazione del Perfezionamento) ed è giustamente entrato a far parte dell'immaginario classico di USnB.

    Nell'edizione originale, il nome della bestia è “Tatzelwurm”, dal nome di una nota creatura mitologica del folclore della Germania del sud e delle zone alpine di Svizzera ed Austria. In origine si tratta di, appunto, una specie di “verme salterino”, dall'aspetto di una lunga lucertola e provvisto di artigli, solito nascondersi nelle foreste e soprattutto in cunicoli montani, pronto a sorprendere e sopraffare l'incauto viaggiatore. Tra i suoi vari nomi alternativi troviamo Bergstutzen, Springeworm (verme che salta), Stollwurm (verme dei cunicoli), Lindwurm e Arassas (in francese). Qui una buona presentazione della creatura mitologica. Anche qui una buona descrizione, incluso l'eroe Winkelried come proto-San Giorgio.

    Non sappiamo bene perché e percome, ma in italiano la creatura ci è arrivata come “Dragone Volante” (stesso nome anche nella versione francese de L'Oeil Noir, “Dragon Volant”). Il nome “errato” deriva probabilmente anche dall'illustrazione utilizzata nel regolamento, che raffigura un drago abbastanza classico, provvisto di due grandi ali… un po' incoerente con l'idea del verme alpino sprovvisto della capacità di volare. (Ma come sappiamo da una recente intervista del disegnatore, Bryan Talbot, non sapeva esattamente cosa stava facendo mentre lavorava alle illustrazioni.)

    In tedesco la creatura è sempre rimasta un vermone non-volante e pestilenziale, chiamato “Tatzelwurm”. Una specie di drago di basso livello, che fa da “avversario finale” ideale per tutte le bande di avventurieri alle prime armi. (Sempre in allegato l'ultima illustrazione della 5a edizione di DSA.)

    La nuova edizione inglese ha mantenuto il nome originale, mentre il videogioco Drakensang ha adottato il nome “Linnorm” (una storpiatura di Lindwurm, una classica variante nordica sul tema del drago), sia nella versione inglese che quella italiana.

    E dunque?

    Qual è il nome che preferireste nella nuova edizione italiana del gioco? Manteniamo l'originale Tatzelwurm ed il suo suono molto nordico, ci allacciamo a Drakensang ed il suo Linnorm… oppure qualcosa di completamente diverso? :)

  • Lo so può sembrare assurdo, ma questa è stata una scelta difficile, da una parte la nostalgia di avere il dragone volante, da un'altra, il nome Tatzelwurm, mi risulta più imperativa ed altisonante, per la tipologia di mostro, alla fine do voto al nome tedesco, ma nn ci rimarrei male se alla fine vedrei dragone volante, come nome del mostro

  • Io preferisco un derivato dell'originale. Vermartiglio o qualcosa di simile. Se invece vogliamo usare un nome straniero, voto il Linnorm di Drakensang :)

    Ciao :)

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    Io sono quello che voi umani chiamate...

    DRAGO!

  • Lo so può sembrare assurdo, ma questa è stata una scelta difficile, [...]

    Capiamo benissimo purtroppo!

    Drago Artigliatore? Comunque se si deve tenere un termine straniero tanto vale Tatzelwurm che almeno ha un feeling tedesco.

    Eviterei quanto possibile l'uso di “drago”, perché ne esistono altre 700 tipologie in USnB ed evocano sempre il classico immaginario sputafuoco/alato, mentre il Wurm è un parente lontano un po' più misero.

    Forse vale veramente la pena mantenere il nome tedesco perché si tratta, dopotutto, di una creatura mitologia ben nota (ha anche una pagina Wikipedia in italiano). Un po' come per il Klabautermann, che è un folletto marittimo germanico dal nome praticamente intraducibile e che nelle sue varie trasposizioni in italiano ha solitamente mantenuto il nome originale (a quanto so).

  • Partendo dal Tatzelwurm nessuno farà caso a qualche centimetro di differenza con il Lindowrm che per antonomasia ormai è diventato nella cultura pop il Linnorm. Considerando che i secondi non sono presenti come creature a loro stanti nella lore (quella che almeno conosco) Aventuriana e che sollecitano più facilmente l'immaginario collettivo ne risulterebbe una traduzione intuitiva e pulita che non fa comunque perdere il senso della creatura!

    E poi diciamolo, la base del mito è praticamente la stessa...

    Ripensandoci con il nuovo artwork si sono prese le distanze dalla creatura mitologica, ma anche da considerare che adesso non ha più nemmeno la parvenza di verme

    Il brutto con l'italiano è che "verme" non intende un qualcosa che possa essere grande o pericoloso in quanto fa parte giusto di una minoranza folkloristica (da quello che ho potuto cercare tra la Sardegna e il Piemonte (per i secondi molto più legato al folklore francese))

    Questione decisamente più spinosa del previsto (anche se Linnorm rimane comune a tutti i "ceppi")

    Einmal editiert, zuletzt von Brutus (21. Februar 2020 um 22:29)

  • Caspita sono davvero combattuto fra il nome originale e Linnorm, ma anche Wyrmartiglio potrebbe avere una sua fruibilità dato che bene o male ormai il termine wyrm è entrato nella conoscenza e comprensione collettiva della platea ludica dei gdr fantasy e dintorni. Eviterei però vermartiglio, fa dsvvero troppo pensare ad altro proprio per il significato di verme utilizzato oggi.

  • Se si volesse tradurlo, a me piacerebbe invece ribadire proprio quel significato in italiano di Verme in senso mitologico.

    Nella parola composta, però, Artiglio non mi suona benissimo: magari cercherei un sinonimo o giù di lì, qualcosa come Grinfiaverme, o Vermezampa / Zampaverme (o qualche combinazione sicuramente migliore che si potrà trovare).

  • Però è vero che in italiano questi nomi composti da due sostantivi suonano malissimo, come detto sopra lo trasformerei in sostantivo e aggettivo, ad esempio Verme Artigliatore, Vermo Artigliatore o Drago Artigliatore.

    Einmal editiert, zuletzt von Matteo Tusa (24. Februar 2020 um 00:45)

  • SimilDrago ^^

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  • Se in italiano non suona troppo bene, mentre l'originale ha una sua storia diffusa (non sapevo fosse un nome riconoscibile da noi), si potrebbe usare il termine tedesco come nome ufficiale, e affiancarci la traduzione "creativa" giusto come supporto...

  • Molto interessante! Ho visto soltanto adesso il post in questione sul gruppo di Brancalonia. “Stellone” sembrerebbe essere una storpiatura di “Stollenwurm”, Serpentara o qualche variante potrebbe essere interessante… 🤔

  • Seguendo lo stesso thread di prima su Facebook, Lorenzo Ladogana propone “Tasselvermo” come italianizzazione di Tatzelwurm, che sinceramente non mi dispiace per niente. :)

    A tal proposito, allargo anche il discorso di localizzazione delle creature di DSA ad altri nomi ‘difficilmente traducibili’: nel folclore germanico esiste una tipologia di spirito della natura noto come Schratt (o Schrat, Schretel…). Si tratta di una serie di creature eterogenee, come ad esempio il “Waldschrat” (Wald = Foresta), un coboldo selvatico con alcuni tratti dell'incubus notturno, oppure altri spiritelli rognosi che infastidiscono gli animali domestici (alcune leggende parlano di Schrat che legano le code dei cavalli o infeltriscono le loro criniere). A volte la natura di questi spiriti si sovrappone a quella di altre creature come l'Alp, la Mahr, il Butz e così via.

    A protezione da questi spiriti si usano degli oggetti, noti come Schrattengatterl, come quello in allegato (con qualche reminiscenza del simbolo di “Blair Witch Project”, se vogliamo).

    La parola sembra derivare da “Scrato” o “Scraz” dell'alto tedesco antico del 9° secolo, imparentato con “schrade” in olandese (=miserabile/meschino), con cui veniva reso il termine “pilosus” in latino, per indicare appunto la natura pelosa di questi spiriti dei boschi.

    In DSA esistono una serie di Schrat, dal Felsschrat (Fels = roccia), Höhlenschrat (Höhle = grotta), Wühlschrat (Wühlen = rovistare/frugare) e appunto il Waldschrat. Quest'ultimo esisteva già ai tempi della prima edizione di USnB ed era stato reso come “Gnomo dei boschi” (vedi immagine allegata).

    In Drakensang invece i Wühlschrat si incontrano nelle Profondità di Gruldur (sono infatti delle creature che spesso infestano le miniere dei nani): sono stati resi rispettivamente come “Grolm” in inglese e “Goblin di pietra” in italiano.

    Infine, nella 5a edizione inglese The Dark Eye sono stati resi rispettivamente come Bugbear i Wühlschrat e Hobgoblin i Waldschrat. Questi due nomi sono stati evidentemente scelti per creare una specie di collegamento con le creature storiche di D&D, ma personalmente le ritengo delle scelte pessime.

    La nostra idea attuale è quella di mantenere la radice “scrato”, che suona ragionevolmente italiana, per derivare le varie versioni di Schrat. Roviscrato, Boscrato, etc… che può far rientrare anche il Tasselvermo di cui prima come italianizzazione della creatura originale.

    Cosa ne pensate?

  • Boscrato non mi piace mentre Roviscrato sì (questione di suono). In generale, però, mi sembra una buona idea :)

    Ciao :)

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    La mia intelligenza è senza limiti

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  • Anche a me non dispiaccio o i nomi roviscato o boscrato, anche se devo ammettere che non mi dispiacciono neanche i vecchi nomi originali (goblin di pietra o gnomo dei boschi), fate vobis 😉

  • Magari Selvascrato può suonare meglio di Boscrato? In generale sarebbero da evitare le fusioni sostantivo sostantivo che in italiano suonano malissimo. Non potrebbe essere scrato dei rovi, scrato dei boschi? A me suona molto meglio.
    Capisco il problema della vecchia traduzione visto che i goblin sono una razza fortemente caratterizzata in Uno Sguardo el Buio e quindi traduzioni come Goblin di Pietra, Hobggoblin eccetera possono fare pensare a una parentela che in realtà non esiste.
    Per quanto riguarda il Tatzelwur se si deve percorrere questa strada preferirei Tasselverme, Tasselvermo è eccessivo secondo me, fa pensare a Feudalesimo e Libertà.

  • In generale sarebbero da evitare le fusioni sostantivo sostantivo che in italiano suonano malissimo.

    Non sono troppo d'accordo... Se è vero che spesso è difficile trovare una combinazione che traduca e allo stesso tempo suoni bene, penso che provarci sia auspicabile. Non è solo una questione di fedeltà all'originale (anche), ma che proprio in italiano i nome spezzati in due mi sembrano meno frequenti e difficilmente mi suonano autentici e non nuovi. Questo specialmente per i toponimi, ma in parte anche per creature con nomi antichi: mi pare un evoluzione naturale che due termini, magari inizialmente divisi, si sono fusi nel tempo in un nome unico.